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Olio di oliva vergine e extravergine: quali sono le distinzioni e quale scegliere?

olio di oliva vergine
Il mondo dell’olio d’oliva è affascinante e vario, spesso però ci si ritrova a domandarsi: qual è la differenza tra olio di oliva vergine e olio extravergine? Il tema può sembrare complesso, ma questo articolo ha l’obiettivo di rendere chiare queste distinzioni e di aiutarvi a fare una scelta consapevole. Il mondo dell’olio d’oliva è ricco di storia, cultura e tradizione, e spesso ci si trova di fronte a una vasta gamma di opzioni quando si tratta di scegliere un olio d’oliva. Tra le varie terminologie, due termini che spesso causano confusione sono “olio di oliva” e “olio extravergine”.

L’olio di oliva: una panoramica

Che cos’è l’olio di oliva

L’olio di oliva è un prodotto alimentare di origine vegetale, prodotto prevalentemente nei paesi del bacino del Mediterraneo. Esso si ottiene principalmente dalla spremitura delle olive, i frutti dell’olivo, una pianta perenne tipica delle regioni mediterranee.

Per quanto riguarda la sua composizione, l’olio di oliva è una miscela di vari tipi di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. È ricco di vitamina E, un potente antiossidante, e contiene anche una buona quantità di vitamina K. Non contiene colesterolo e, se utilizzato con moderazione, può avere effetti benefici sulla salute umana, contribuendo alla prevenzione di molte malattie, tra cui le malattie cardiovascolari.

La produzione di olio di oliva può variare notevolmente a seconda del processo utilizzato. Ad esempio, l’olio di oliva raffinato è prodotto attraverso processi chimici e fisici che rimuovono impurità e difetti. Questo tipo di olio ha un colore più chiaro e un sapore e un odore meno intensi rispetto all’olio di oliva vergine.

L’olio di oliva vergine, invece, è ottenuto da un processo di spremitura a freddo che conserva al massimo le proprietà organolettiche delle olive. Non subisce alcun trattamento chimico e ha un sapore e un aroma molto più intensi rispetto all’olio raffinato. A sua volta, l’olio vergine può essere classificato in diversi gradi di qualità, come l’olio vergine extra, che è considerato il più alto grado di qualità.

Quando si parla di olio di oliva, come menzionato in precedenza, ci si riferisce ad un prodotto che non rientra nella categoria degli oli vergini. Questo perché è una miscela di olio di oliva raffinato e di olio di oliva vergine. Questo tipo di olio viene sottoposto a diversi processi di lavorazione, come il lavaggio, la centrifugazione, la decantazione e la filtrazione, per migliorarne la qualità e la conservabilità. Tuttavia, pur avendo un profilo nutrizionale simile a quello dell’olio di oliva vergine, l’olio di oliva ha un sapore meno intenso e una minore quantità di antiossidanti.

Acidità e classificazione

L’acidità dell’olio di oliva è un importante parametro di classificazione. Essa viene espressa in acido oleico e non deve superare 1 grammo ogni 100 grammi. Anche se l’acidità dell’olio di oliva è inferiore rispetto a quella dell’olio vergine, questo tipo di olio è considerato di qualità inferiore poiché è ottenuto da olive che possono presentare difetti e perché miscela oli che subiscono processi differenti.

Gli oli vergini: un mondo a parte

Definizione e classificazione

Gli oli vergini, compreso l’olio extravergine di oliva, rappresentano una categoria di oli ottenuti attraverso un processo meccanico di estrazione. A differenza dell’olio di oliva, non vengono in alcun modo trattati con solventi né con processi chimici. Per essere definito “vergine”, un olio non deve subire nessun tipo di alterazione.

Olio di oliva vergine e olio di oliva extravergine: le differenze

L’olio di oliva vergine e l’olio di oliva extravergine sono entrambi prodotti derivanti dalla spremitura delle olive e non subiscono processi di raffinazione chimica. Tuttavia, nonostante la loro origine comune, presentano delle differenze significative in termini di qualità, sapore, aroma e composizione chimica.

Una delle principali differenze tra l’olio di oliva vergine e l’olio di oliva extravergine è la percentuale di acidità, che è un indicatore della qualità dell’olio. L’acidità dell’olio si misura in grammi di acido oleico per 100 grammi di olio. Per l’olio di oliva vergine, l’acidità può raggiungere un massimo di 2 grammi per 100 grammi, mentre per l’olio extravergine, il limite massimo è fissato a 0,8 grammi per 100 grammi. Questa differenza di acidità può influire sul sapore dell’olio, con l’olio extravergine che tende ad avere un sapore più dolce e meno acido rispetto all’olio vergine.

Inoltre, l’olio di oliva vergine ed extravergine differiscono anche per quanto riguarda le qualità organolettiche, ovvero le caratteristiche legate al gusto, all’aroma e all’aspetto dell’olio. L’olio extravergine di oliva, per esempio, è noto per il suo sapore fruttato, la sua leggera piccantezza e il suo aroma intenso e distintivo, che può variare a seconda delle varietà di olive utilizzate e del territorio di produzione. Al contrario, l’olio di oliva vergine ha un sapore e un aroma meno intensi e può presentare piccoli difetti sensoriali.

Un’altra differenza tra i due tipi di olio riguarda i benefici per la salute. L’olio extravergine di oliva è ricco di composti fenolici, potenti antiossidanti che possono avere effetti benefici sulla salute cardiovascolare, sul sistema immunitario e sul processo di invecchiamento. Sebbene anche l’olio di oliva vergine contenga questi composti, la loro concentrazione tende ad essere inferiore rispetto all’olio extravergine.

L’olio extravergine di oliva: un prodotto superiore

Produzione e caratteristiche

L’olio extravergine di oliva è prodotto esclusivamente attraverso procedimenti meccanici da olive in prima spremitura. Le olive vengono raccolte e in breve tempo spremute per ottenere l’olio, utilizzando esclusivamente il meccanismo fisico di macchinari idonei. La spremitura deve avvenire ad una temperatura non superiore ai 27°. L’olio così ottenuto sprigiona un profumo inconfondibile di erba appena falciata, di pomodori appena colti perché ricco in polifenoli che gli conferiscono, inoltre, l’amaro e il piccante; tutti connotati di un olio di qualità superiore.

Acidità e classificazione

Affinché sia possibile categorizzare e mettere in commercio ogni tipo di olio con la specifica dicitura, il regolamento europeo n. 2568/91 stabilisce i parametri specifici per ciascuna varietà. L’acidità dell’olio extravergine di oliva, misurata in laboratorio, non deve superare lo 0.8%. Questo parametro, insieme ad altri che attestano il grado di ossidazione, prevengono le frodi e assicurano la qualità del prodotto.

Olio di oliva e olio extravergine: una questione di scelta

Fattori da considerare

La differenza tra olio di oliva e olio extravergine non si limita solo alla produzione e alla classificazione, ma riguarda anche il gusto, la versatilità in cucina, e gli effetti sulla salute. Se desiderate un olio con un sapore più neutro e con un costo inferiore, l’olio di oliva potrebbe essere la scelta giusta. Se invece cercate un olio di alta qualità, ricco di sapore e con benefici per la salute, l’olio extravergine è la vostra opzione migliore .

Saper leggere l’etichetta

È fondamentale imparare a leggere l’etichetta dell’olio. Le informazioni contenute nell’etichetta possono aiutarvi a distinguere tra i vari tipi di olio, a capire il processo di produzione, l’acidità e altri parametri importanti. Una lettura attenta dell’etichetta può fare la differenza tra un acquisto consapevole e una scelta casuale.
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